Marco Borriello vince la scommessa con Vieri e acquista tre defibrillatori

Con una stagione strepitosa in rossoblù Marco Borriello è riuscito a vincere agevolmente la scommessa con il bomber Bobo Vieri che, all’inizio dell’anno, tra un chupito e una partita a beach soccer, aveva promesso di pagargli una vacanza a Formentera se avesse segnato almeno quindici gol con il Cagliari. Marco Borriello, a due giornate dalla fine di un campionato che ha regalato una meritata e tranquilla salvezza ai rossoblu di Rastelli, di gol ne ha segnato già sedici. Che aggiunti alle quattro reti siglate in Coppa Italia fanno un bottino di venti reti.

Eppure i soldi incassati non serviranno a pagare una vacanza. In un video che l’attaccante rossoblu ha affidato ai social network, Borriello spiega che i soldi sono stati infatti usati per l’acquisto di tre defibrillatori.

 “Ciao a tutti, come ho detto in una recente intervista a Sky Sport, l’assegno di Bobo Vieri è arrivato. Invece di spenderlo per la vacanza, la famosa vacanza, ho deciso di usarlo per una buona causa. Ho comprato tre defibrillatori, tra l’altro dal primo luglio sarà obbligatorio dotarsene, e ho deciso di donarlo a tre realtà che io tengo a cuore: alla città di Napoli, la Sardegna e il popolo di Norcia. Quindi, in attesa di una nuova scommessa per la prossima stagione, vi abbraccio tutti“.

 

IL DEFIBRILLATORE: UNA MACCHINA PREZIOSA NELLO SPORT E NON SEMPLICEMENTE UN OBBLIGO. IN PIEMONTE SCATTA LA MAPPATURA DAE

Il defibrillatore: una macchina preziosa nello sport e non semplicemente un obbligo. In Piemonte scatta la mappatura DAE

Il 6 aprile in tutta Italia il CONI ha festeggiato la giornata internazionale dello sport. Una giornata organizzata con lo scopo di aumentare la conoscenza su quanto l’attività sportiva sia importante nella vita dell’umanità. Fare sport migliora lo stato di salute dei nostri ragazzi, il rapporto fra le persone e porta a vivere momenti positivi. Purtroppo in Italia ci si trova spesso a giocare in strutture poco sicure e con poca protezione. Al di là dell’obbligo del Decreto Balduzzi, più volte prorogato, oggi con meno di mille euro si può rendere un centro sportivo cardioprotetto. Attraverso la formazione del personale, ci si può preparare nella gestione di eventi di emergenza. Ogni anno per droga, AIDS e incendi muoiono circa meno di 800 persone. Per arresto cardiaco sono circa 68.000. Nel 2016 addirittura 592 ragazzi minorenni sono morti sui campo sportivi. Nel 2017 sono già circa un centinaio i casi di malore in strutture sportive che possiamo riportare, purtroppo, con conseguenze che vanno dalla morte all’invalidità permanente.

La Cecchini Cuore Onlus di Pisa ha rilevato, attraverso studi scientifici e statistici, che su 12 ragazzi colpiti da malore, 8 sono state salvate dal defibrillatore. Circa il 66,6% dei casi. Un dato che testimonia che dove viene utilizzato il defibrillatore, le possibilità di riuscita dell’intervento sono del 50%. Dietro ad un salvataggio non c’è niente di miracoloso, semplicemente personale formato e un defibrillatore. Si tratta della pura evoluzione medicale e tecnologica della ricerca. Il defibrillatore e le manovre salvavita non cancellano le morti “bianche” sui campi sportivi, ma le riducono drasticamente quasi della metà. Per quale motivo bisogna attendere una legge che ci obbliga ad essere persone responsabili, quando ci vuole davvero poco per garantire alle strutture sportive la certezza di intervenire comunque in modo adeguato?

La giunta regionale del Piemonte ha deciso di attuare, su proposta dell’assessore alla sanità Antonio Saitta, una mappatura dei defibrillatore presenti sul territorio. Permettendo così ai soccorritori di sapere quanto e soprattutto dove sono collocati in tempo reale. Tutti i soggetti pubblici o privati in possesso di un DAE devono provvedere obbligatoriamente alla comunicazione e all’aggiornamento del luogo di collocazione e dei deti tecnici e gestionali delle macchine. Dovranno essere comunicati le matricole dei defibrillatori e le scadenze degli elettrodi e delle batterie. Ad oggi i defibrillatori piemontesi noti al 118 sono 1.400, così suddivisi: 750 aperti al pubblico (farmacie, impianti sportivi etc), 15 in luoghi pubblici (metropolitana, mezzi di trasporto, piazze, vie), 200 in dotazione all’emergenza e 300 dedicati ad uso esclusivamente privato. Una maggiore conoscenza della presenza dei defibrillatori sul territorio permetterà una distribuzione capillare delle nuove macchine. E renderà ancora più cardio-protetto il Piemonte. Il programma regionale prevede anche un’attività formativa per 12 persone degli enti che hanno ricevuto il defibrillatore. Ad oggi sono stati accreditati più di 100 enti formatori che hanno preparato circa 73 mila persone.

 

Oristano, prima città della Sardegna cardio-protetta

Ad Oristano il comune ha avviato in questo 2016 il progetto “Oristano ci sta a cuORe” che ha permesso di installare ben 11 nuovi defibrillatori nel centro storico e nelle frazioni della città sarda. All’iniziativa hanno partecipatoMappa-dei-defibrillatori-del-Comune-di-Oristano anche i fratelli Ibba e Antonio Contu, rispettivamente responsabili dei supermercati Crai e Conad Superstore, che hanno firmato le convenzioni e hanno acquistato due defibrillatori semiautomatici. Nella mappa a destra, ancora in fase di aggiornamento, tutti i defibrillatori presenti sul territorio di Oristano (in verde quelli acquistati dal Comune, in azzurro quelli dei privati).

Il progetto è stato finanziato in gran parte dai privati, che hanno permesso così di creare ad Oristano una città cardio-protetta. Sono 11 i dispositivi acquistati in questo 2016, che si sono aggiunti ai 6 DAE già presenti sul territorio. Di questi nuovi dispositivi salvavita, 7 sono stati inseriti all’interno di armadietti posizionati su postazioni pubbliche esterne e dotati di telecontrollo. L’apertura della teca verrà automaticamente segnalata, con un sms, alle forze dell’ordine per poter contrastare eventuali atti vandalici e furti.

Sardegna Defibrillatori è orgogliosa di aver collaborato per la vendita dei defibrillatori al Comune di Oristano, al Crai dei F.lli Ibba e al Conad Superstore di Antonio Contu. Anche se in piccola parte abbiamo contribuito ad aumentare la cardio-protezione sul territorio italiano.

Siamo presenti anche sul MEPA (mercato elettronico della pubblica amministrazione). Sono numerosi i Comuni che si sono rivolti a noi per ricevere la nostra consulenza gratuita e personalizzata sulla scelta dei defibrillatori.

Cuore Piazza Giovanni: un defibrillatore nel ricordo di Tito Aresu

La figlia Sara con emozione annuncia: “Da ieri in piazza Giovanni, grazie alla ditta Mereu, è stato installato un defibrillatore, che sarà utile per tutti e ha anche le placche per salvare i bambini in caso di malori”               

 

Un defibrillatore nella memoria di Tito Aresu, l’agente di viaggi scomparso alcuni mesi fa: ora in piazza Giovanni c’è idealmente un grande cuore che batte per tutti, grande come il bel ricordo che Tito ha lasciato in tutto il quartiere. A realizzarlo grazie ala collaborazione di tutti è stata la ditta Mereu Autonoleggi, un bellissimo gesto per tutta la comunità. E a spiegarlo non poteva essere che lei, Sara Aresu, la figlia di Tito, che tanto amava il padre stimato da tutti a Cagliari: “E’ un gesto per la comunità in ricordo di mio padre. Ci sono anche le placche per salvare i bambini in caso di malori, tanti bambini fanno sport all’oratorio San Paolo. L’impianto è stato installato ieri da un società, che si chiama Defibrillatori Sardegna, acquistato da Autonoleggi Mereu/Playcar sharing presso il loro ufficio, in ricordo di mio padre che appunto ha perso la vita per un attacco cardiaco e conseguente arresto”.

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Pula. L’Avis ha acquistato da Defibrillatori Sardegna il dispositivo salvavita. Ora è sistemato in piazza del Popolo.

Un piccolo grande gesto di generosità per il salotto di Pula.

 

La generosità è nel loro dna: con una parte del denaro ricevuto dal cinque per mille hanno deciso di comprare un defibrillatore con piastre universali, e metterlo a disposizione dei residenti e dei turisti. L’Avis comunale di Pula ha acquistato il  dispositivo capace di salvare una vita in caso di arresto cardiaco e di posizionarlo al bar Su Nuraghe di piazza del popolo. << Questo piccolo gesto è stato possibile grazie alle tante persone che ci hanno devoluto il loro cinque per mille, e alla collaborazione dei donatori di sangue della nostra sezione – spiega il Presidente dell’Avis, Maurizio Sanna – : d’ora in poi in centro ci sarà a disposizione di tutta la comunità uno strumento davvero utile.

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Quartu, anche la Cica Fitness Club di via Monteverdi è cardio-protetta –

L’annuncio di Pierpaolo Sabiu:  i nostri soci abilitati all’uso del defibrillatore, con la speranza che non si debba mai ricorrere al suo utilizzo.

La bella notizia di oggi, arriva direttamente dal Personal Trainer, Pierpaolo Sabiu, presidente dell’associazione A.S.D. Cica Fitness Club, in Via Monteverdi a Quartu Sant’ Elena, che dopo aver abilitato diversi soci all’uso del defibrillatore grazie alla collaborazione del Centro di Formazione Accademia del Soccorso, si ritiene soddisfatto della messa in sicurezza della palestra, rendendo cardio-protetti non solo gli iscritti all’associazione ma tutto il quartiere che potrà contare su un macchinario quanto mai utile. Con la speranza che non si debba mai ricorrerne all’utilizzo. L’acquisto è stato reso possibile grazie al contributo dei Soci della palestra e di Sardegna Defibrillatori

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Il Golden Coffee è primo bar cardioprotetto in Sardegna!!

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Sì realizza il sogno dei fratelli Marcis, il Golden Cofee è primo bar cardioprotetto in Sardegna. Sorseggiare un caffè o passeggiare in via Paoli a Cagliari da oggi è più sicuro.

Meglio una macchina che salva la vita, di una capace solo di annientarla. Questa la convinzione che ha spinto i titolari di un bar di via Paoli, a installare un defibrillatore cardiaco al posto delle slot machine.

L’inaugurazione avvenuta l’8 dicembre 2015, in concomitanza con il battesimo del nuovo locale: sulla parete, troneggia una cassetta trasparente contenente l’apparecchio, capace –secondo recenti stime – di ridurre la morte cardiaca improvvisa anche del 60%.

Uno dei due titolari, Ivan Marcis, ha già seguito il corso di formazione necessario all’utilizzo efficace e consapevole.

Seguiranno a ruota il collega e i dipendenti, con l’obiettivo di diventare punto di riferimento per eventuali emergenze in zona. Ma con la speranza che altre attività commerciali si dotino presto del macchinario.

http://www.unionesarda.it/articolo/cronaca/2015/12/09/cagliari_il_defibrillatore_al_posto_delle_slot_machine_in_un_bar-68-450369.html<a href=”https://www.sardegna-defibrillatori.it/wp-

Un defibrillatore per lo sport, un defibrillatore per l'impianto sportivo, un defibrillatore per l'attività sportiva

DEFIBRILLATORI PER PALESTRE E STRUTTURE SPORTIVE

 

 

Le palestre e più in generale tutte le strutture sportive, sono stati i primi posti in cui il legislatore ha messo un vero e proprio “obbligo” sulla dotazione di un defibrillatore semiautomatico DAE. Questo perché si è visto che le probabilità di arresto cardiaco in ambito sportivo sono le più elevate in assoluto. La prestigiosa Adriatic Arena di Pesaro ha scelto Italia Defibrillatori per mettere in sicurezza l’impianto.

Il c.d. Decreto Balduzzi, approvato definitivamente dal Parlamento, regolamenta (art. 7 comma 11) tra l’altro, le certificazioni mediche obbligatorie per le attività sportive e l’utilizzo dei defibrillatori, enunciando che: “Al fine di salvaguardare la salute dei cittadini che praticano un’attività sportiva non agonistica o amatoriale, il Ministro della Salute, con proprio decreto, adottato di concerto con il Ministero delegato al turismo e allo sport, dispone la dotazione e l’impiego da parte di società sportive sia professionistiche che dilettantistiche di defibrillatori semiautomatici e di altri eventuali dispositivi salvavita”.

Ogni Palestra o Struttura Sportiva dovrà quindi essere dotata di un Defibrillatore Semiautomatico DAE.

Le linee guida pubblicate in Gazzetta ufficiale il 20 luglio 2013 hanno definito i tempi massimi per mettersi in regola:

Gennaio 2014 per le Società Sportive Professionistiche
Gennaio 2016 per le Società Sportive Dilettantistiche

Ma quali caratteristiche deve avere un defibrillatore da collocare in una palestra o struttura sportiva?

Di quali accessori è importante che sia dotato il defibrillatore?

Anche in ambito sportivo valgono le linee guida generali per la scelta del defibrillatore con alcune particolarità specifiche.

  • La prima distinzione riguarda la tipologia di persone che frequentano la struttura, se è frequentata anche da bambini sotto gli otto anni è fondamentale dotare il defibrillatore di “piastre pediatriche” o di un defibrillatore con “funzioni pediatriche”.
  • La seconda distinzione riguarda la struttura; è completamente al chiuso o ha anche aree all’aperto? (tipo un campo da calcio o calcetto), nel secondo caso è di fondamentale importanza che il DAE abbia superato i test di impermeabilità, sia alle polveri che all’acqua, e sia dotato di una borsa di trasporto contenente tutto il necessario.

Un ultima considerazione riguarda la collocazione del defibrillatore. Il DAE deve essere collocato in un posto facilmente raggiungibile e ben visibile, protetto da una “teca” e con l’apposito cartello di legge posto sopra.

 

 

 

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